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Se nel Giovedì Santo predomina la solennità dell’istituzione dell’Eucaristia, dell’istituzione del Sacerdozio e della Chiesa di Cristo; se nel Venerdì Santo predomina la mestizia, il dolore e la penitenza, nel ricordare la Passione e morte di Gesù, con la sua sepoltura; nel Sabato Santo invece predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù che giace nel sepolcro; poi verrà la gioia della Domenica di Pasqua con la sua Resurrezione, ma nel sabato incombe il silenzio del riposo della morte.
Ricordiamo alla comunità che questa sera alle ore 23.00 sarà celebrata la S. Messa della notte di Pasqua, ovvero della Veglia pasquale, con liturgia della parola, del fuoco, della luce e dell’acqua e di tanti altri elementi che danno significato e spessore spirituale e biblico alla notte delle notti per eccellenza, quella che segna per gli ebrei il passaggio dalla schiavitù dell’Egitto alla libertà della terra promessa, quella della notte in cui Cristo risorge dai morti e dona, in Lui e per Lui, la salvezza all’umanità che da quel momento in poi non è più abbandonata a se stessa nel peccato, ma vive nella grazia della salvezza e della redenzione universale.
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