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Gesù stesso è il perdono, la liberazione, la guarigione, non c’è più bisogno di aspettare l’anno di grazia, il giubileo. Ogniqualvolta si fa esperienza di Gesù si celebra il definitivo tempo di grazia. L’oggi è quindi il luogo della rivelazione ed esige la risposta dell’uomo che è chiamato ad assumersi la responsabilità di aprirsi alla grazia (Lc19,9; Lc 23,46) o di chiudersi nel rifiuto (Lc 4,21.28-29) e nell’infedeltà (Lc 22, 34.46). L’oggi è sempre il tempo propizio per ricominciare, per afferrare la mano di Cristo e risorgere dal peccato, se siamo capaci veramente di ascoltarlo e di accogliere la sua Parola.
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