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A far “santo” questo venerdì non è la sofferenza di una morte in croce, ma è l’amore “fino alla fine” che ha portato il Figlio di Dio a morire in croce. Questo è l’amore più forte della morte perché sa abbracciare anche la morte e superarla con l’amore.
Le parole cedono il posto al silenzio e alla contemplazione.
Tutti davanti alla croce, dunque, ma anche tutti sulla croce. “Coraggio, allora – scriveva don Tonino Bello – tu che soffri inchiodato su una carrozzella. Animo, tu che provi i morsi della solitudine. Abbi fiducia, tu che bevi al calice amaro dell’abbandono. Non imprecare, sorella che ti vedi distruggere giorno dopo giorno da un male che non perdona. Asciugati le lacrime, fratello, che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che ritenevi tuoi amici. Non abbatterti fratello povero, che non sei calcolato da nessuno, che non sei creduto dalla gente e che, invece del pane, sei costretto a ingoiare bocconi di amarezza”.
Venerdì 29 marzo alle Ore 9:00 pregheremo le Lodi insieme all’Ufficio delle Letture, alle ore 15.30 vivremo la Passione di nostro Signore Gesù Cristo e alle ore 21.00 percorreremo la Via Crucis presso il complesso Eucaliptus.
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