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Il 31 gennaio si ricorda la memoria di San Giovanni Bosco.
Tra tutti i santi e beati venerati dalla chiesa cattolica, Don Bosco occupa un posto davvero speciale.
Giovanni Melchiorre Bosco, conosciuto da tutti semplicemente come Don Bosco, è stato uno dei padri e maestri spirituali per tanti giovani del XIX e XX secolo.
Nella sua vita si dedicò particolarmente all’educazione dei bambini e dei ragazzi per i quali fondò le congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Il suo impegno fu riconosciuto nel 1934, quando Papa Pio XI lo dichiarò santo.
La vita di ogni santo lascia una testimonianza ed un’eredità che attendono di essere raccolte e spese a servizio del bene comune. La vita di Giovanni Bosco è conosciuta da tutti. Quello che egli ci ha lasciato è una grande attenzione, l’immensa dedizione e la premurosa cura verso l’educazione dei giovani. Questa vocazione di Giovanni Bosco diventa occasione per riflettere sull’urgenza della missione educativa.
Educare è possibile quando si percorre un cammino di conversione personale e comunitario. Noi possiamo tirare fuori il bene dal cuore dell’altro solo se ci siamo lasciati condurre alla verità e alla bontà di Dio. Educare non significa rimanere rinchiusi dentro le proprie sicurezze ed i propri interessi. Educare presuppone lasciarsi condurre dentro ambiti distanti da noi, per raggiungere sempre nuovi spazi dove è possibile gettare la semente del Vangelo.
Diceva Don Bosco: “Il migliore consiglio è di fare bene quanto possiamo e poi non aspettarci la ricompensa dal mondo ma da Dio solo.” (Don Bosco)
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