In questo Vangelo Cristo descrive sé stesso. Questo testo è il volto di Dio. E mentre noi pensiamo in fondo di avere a che fare con un Dio esigente con cui dovremo fare i conti, il Signore si è rivelato con questi tratti: ci ha offerto l’altra guancia, si è fatto strappare mantello e tunica, non ci ha negato niente.
Senza la pazienza di Dio chi si potrebbe salvare? Se Dio non ci accogliesse di nuovo mille volte, chi potrebbe stare in piedi? E se c’è in noi misericordia, è perché ci è stata usata.
L’amore al nemico, infatti, non è un’iperbole, ma la nostra esperienza di Dio. Sappiamo sulla nostra pelle che Lui è «benevolo verso gli ingrati e i malvagi».